Piccola premessa

Purtroppo mi sono imbattuto troppo tardi nell'ottima disamina dello studio della Banca D'Italia, mi sarei risparmiato l'onere di leggere l'originale e di mettere quei pochi commenti che sono stato in grado di elaborare.

Fortunatamente qualcuno decisamente piu capace e preparato di me ha messo mano al testo originale arricchendolo di note, osservazioni e correzioni.

Un breve accenno giusto per stimolare l'appetito, per invogliare a leggere....

Assotaxi Vs. Banca D'Italia

Il Consorzio AssoTaxi accoglie con entusiasmo lo studio di Bankitalia “IL SERVIZIO DI TAXI IN ITALIA: RAGIONI E CONTENUTI DI UNA RIFORMA” per la complessità dell’opera e per le informazioni contenute.

Abbiamo la consapevolezza che questo studio diverrà un testo di riferimento nella bibliografia del settore taxi.

Condividendo appieno lo spirito guida della ricerca, vorremmo contribuire all'aggiornamento del testo con gli elementi in nostro possesso.

Evidenzieremo le criticità e le errate affermazioni degli autori, purtroppo numerose, e concluderemo con alcune riflessioni su ipotesi di riforma del servizio taxi.

Per rendere più leggibile il testo, che riportiamo integralmente, aggiungeremo le nostre osservazioni in blu e tra parentesi.

Sandro Sforza
Corrado Fanelli

Il testo completo è disponibile qui

http://www.assotaxi.it/it/archivio/Bankitalia-AssoTaxi.pdf

Un'altra vittima del "Libero" mercato

Nonostante i mass media abbiano condotto un’incessante campagna per convincerci che il servizio taxi in Italia sia caro ed inefficiente, uno sguardo attento allo studio di BankItalia sui taxi nel mondo, mostra in modo chiaro come i taxi italiani siano tra i meno cari d’Europa. Allora perché tutta questa insistenza sulla liberalizzazione di un servizio che riguarda solo una ridottissima percentuale della popolazione, e che è utilizzato prevalentemente per motivi di lavoro e da benestanti turisti?

La realtà è che il piano di liberalizzazioni punta a fare entrare i grandi capitali nel settore, così come in tutti i settori del servizio pubblico.

Si tratta di torte ghiottissime per chi già ha potuto disossare altre aziende pubbliche (Telecom Italia e Autostrade dicono niente?).

Grandi guadagni per gli oligarchi, nessun vantaggio per gli utenti.

Lo stesso modello di deregulation, giustificato con l’idea che il ‘libero mercato’ è sempre il sistema più efficiente, è stato sperimentato negli Stati Uniti per i settori delle ferrovie, il trasporto aereo e i prezzi dell’energia elettrica.

Il risultato?

Numerose società in bancarotta, un sistema ferroviario praticamente scomparso, e prezzi energetici alle stelle.

Lo stesso succederà in Italia se si seguirà un modello che punta a fare risparmiare qualche euro ai consumatori, ma a scapito di garantire un servizio pubblico regolamentato e basato su una società di produttori con un tenore di vita dignitoso.

Olanda, Svezia ed Irlanda hanno visto liberalizzato il servizio taxi tra il 1989 ed il 2002.

In Olanda vi è stata la liberalizzazione dei prezzi ma nonostante ciò i taxi costano ad Amsterdam il 59,6% in più rispetto a Roma.

In Italia si punta ad aumentare il numero delle licenze – come in Irlanda – ma non a diminuire i prezzi. Quindi il risultato sarà un aumento massiccio delle macchine in circolazione a tutto vantaggio delle grandi società che il Governo intende fare entrare nel settore. Fino ad oggi la legge vietava sia il cumulo delle licenze sia il controllo delle stesse da parte di società.

Abrogare questo divieto significherebbe diminuire le regole e la sicurezza costringendo i tassisti ad aumentare gli orari di lavoro (come accade già con gli n.c.c.).

Vogliamo ripetere l’esperienza del primo decreto Bersani sulla liberalizzazione del commercio (d. lgs. 114/98)?

Si diceva che servisse per agevolare l’apertura di attività a tutti, ed una più ampia distribuzione dei prodotti sul territorio. Il risultato è stato la moria delle piccole attività (i fondi vengono trasformati in mono e bilocali) a tutto vantaggio della grande distribuzione.

Chi lavorava ha perso il lavoro ed i prezzi non sono certo diminuiti!

Claudio Giudici
Movimento Internazionale per i diritti civili – Solidarietà
 

Testo estrapolato da

http://www.assotaxi.it/it/archivio/Taxi_vittima_del_libero_mercato.pdf